TIA o altro?
Ho 45 anni, nel mese di gennaio ho avuto un caso di parestesia all'emivolto sinistro e al braccio sinistro, durata alcuni secondi. Trasportato al Pronto soccorso, ho eseguito una visita neurologica che ha dato esito negativo e quindi sono stato dimesso. Mi è rimasto per tre giorni un senso di intorpidimento alla mano sinistra e in parte al volto.
Dopo cinque giorni ho eseguito un ecodoppler tsa con esito negativo, esami del sangue nella norma, colesterolo e trigliceridi nella norma; quindici giorni dopo ho eseguito una risonanza magnetica che ha evidenziato, con mezzo di contrasto, una piccolissima malformazione vascolare nell'emisfero destro, dalle dimensioni di circa due granelli di riso messi in fila. Per prevenzione il neurologo mi ha prescritto carbamazepina 200 mg da prendere due volte al dì. A fine marzo ho eseguito una angiografia cerebrale con contrasto, che non ha rilevato alcuna malformazione. Tutto nella norma. A fine aprile ho ripetuto la risonanza magnetica con contrasto, che non ha rilevato nulla. Nel frattempo ho fatto visita cardiologica, monitoraggio pressorio 24 ore, che non hanno rilevato nulla di particolare. Potrebbe essersi trattato di TIA? Un attacco ischemico transitorio può lasciare traccia come nel mio caso rilevabile dopo 15 giorni da RM? Il neurologo mi ha consigliato di continuare con la carbamazepina e niente altro. Mi occorre altro? Devo fare altri accertamenti, prevenzione?
Risposta:
La TIA si risolve per definizione entro 24 ore, mentre l'intorpidimento della mano Le è durato per qualche giorno. La sintomatologia potrebbe comunque essere riconducibile ad un'ischemia, in quel caso si tratterebbe di un piccolo infarto (ictus cerebrale) e bisognerebbe cercare con cura le possibili cause. Evidentemente, però, la risonanza magnetica non ha mostrato il riscontro tipico per un infarto e mostra invece una piccola alterazione, interpretata come malformazione vascolare. Potrebbe essere invece che una piccola emorragia originata da questa malformazione abbia causato i sintomi. L'angiografia negativa non esclude la malformazione, specialmente se questa è piccola. Potrebbe anche essere che le alterazioni viste non hanno alcun significato e non sono connesse con la Sua sintomatologia. L'unica indicazione della carbamazepina potrebbe essere la prevenzione di una crisi epilettica (nel caso che una tale crisi si sia verificata oppure che l'elettroencefalogramma mostri delle attività atipiche e focali). Come vede, la situazione è complessa, sia per quanto riguarda la diagnosi sia per quanto riguarda una eventuale terapia. Visto che la causa dei suoi sintomi è rimasta oscura, Le consiglio di prenotare una visita specialistica in un dipartimento universitario di neurologia per un approfondimento e una seconda evaluazione dei suoi sintomi e degli esami eseguiti.
Risposta:
La TIA si risolve per definizione entro 24 ore, mentre l'intorpidimento della mano Le è durato per qualche giorno. La sintomatologia potrebbe comunque essere riconducibile ad un'ischemia, in quel caso si tratterebbe di un piccolo infarto (ictus cerebrale) e bisognerebbe cercare con cura le possibili cause. Evidentemente, però, la risonanza magnetica non ha mostrato il riscontro tipico per un infarto e mostra invece una piccola alterazione, interpretata come malformazione vascolare. Potrebbe essere invece che una piccola emorragia originata da questa malformazione abbia causato i sintomi. L'angiografia negativa non esclude la malformazione, specialmente se questa è piccola. Potrebbe anche essere che le alterazioni viste non hanno alcun significato e non sono connesse con la Sua sintomatologia. L'unica indicazione della carbamazepina potrebbe essere la prevenzione di una crisi epilettica (nel caso che una tale crisi si sia verificata oppure che l'elettroencefalogramma mostri delle attività atipiche e focali). Come vede, la situazione è complessa, sia per quanto riguarda la diagnosi sia per quanto riguarda una eventuale terapia. Visto che la causa dei suoi sintomi è rimasta oscura, Le consiglio di prenotare una visita specialistica in un dipartimento universitario di neurologia per un approfondimento e una seconda evaluazione dei suoi sintomi e degli esami eseguiti.