Miastenia, diagnosi difficile, gravidanza. Trapianto di midollo?
La miastenia mi è comparsa nell'estate del '96 (presumo), avevo un bambino di un anno e un lavoro appagante; è iniziata con stanchezza e con un inspiegabile dolore al braccio sinistro. Poiché da circa 8 anni avevo scoperto casualmente di avere degli anticorpi antifosfolipidi (asintomatici), per pignoleria andavo regolarmente dal reumatologo che sentendo le mie lamentele mi consigliò un neurologo. Costui mi diagnosticò una depressione e mi mise ad antidepressivi che puntualmente io, che ero Informatore medico-scientifico, non prendevo (ricordo la risata in faccia che gli feci quando me la diagnosticò...). A gennaio mi accorgo di aspettare il secondo bambino. Non sapevo ancora di essere miastenica ma la gravidanza mi fece benissimo, i sintomi sparirono anche perché negli ultimi tempi non riuscivo più a parlare bene. A settembre, poco prima del parto, ho accusato difficoltà respiratorie ma mi dicevano che era per il pancione e il caldo. Il 16 nasce mia figlia, sana.Ma io... ho avuto il taglio cesareo, epidurale fortunatamente, ma in sala parto l'anestesista mi dovette stare vicino perché si abbassarono dei valori e sono stata male (non so molto di questo momento...). In ospedale sono stata malissimo; non potevo mangiare, bere, parlare... ridere della nascita della mia bambina. Ancora nulla. Nessuno se ne accorge. A casa una mattina, due-tre giorni dopo, non riuscivo ad alzarmi dal letto; torno dal neurologo. Avevo, oltre tutto, anche un occhio chiuso; lui però non se ne accorge: è il mio medico, che viene a casa, che mi consiglia un certo test da un neurologo. Poi Roma, Milano... Timectomia per guarire (non avevo timoma). Mi dissero "tra cinque anni guarirai, forse". A quanto pare non sono tra i fortunati, la miastenia è diventata la mia compagna di vita. Certo, meglio lei che altre malattie, ma che amaro in bocca quando mia figlia a settembre ha festeggiato cinque anni. Sono circa due mesi che oltre all'azatioprina la mia dottoressa mi ha aumentato il cortisone a 30 mg.
La mia domanda è:
Può il trapianto di midollo riequilibrare un sistema immunitario impazzito?
Risposta:
Il trapianto di midollo non serve (a parte che è rischioso, con perfino una certa mortalità...). Il trapianto di midollo serve nei tumori maligni come le leucemie (prima si fa una chemioterapia a dosi massicce che come effetto collaterale uccide anche il midollo, poi si rimette il midollo osseo). Oppure, sperimentalmente, nella sclerosi multipla (ma il discorso è lo stesso, viene usato solo per rimpiazzare il midollo ucciso da una forte chemioterapia). Il trapianto non cambia da sé il sistema immunitario (almeno non in modo programmabile).
La mia domanda è:
Può il trapianto di midollo riequilibrare un sistema immunitario impazzito?
Risposta:
Il trapianto di midollo non serve (a parte che è rischioso, con perfino una certa mortalità...). Il trapianto di midollo serve nei tumori maligni come le leucemie (prima si fa una chemioterapia a dosi massicce che come effetto collaterale uccide anche il midollo, poi si rimette il midollo osseo). Oppure, sperimentalmente, nella sclerosi multipla (ma il discorso è lo stesso, viene usato solo per rimpiazzare il midollo ucciso da una forte chemioterapia). Il trapianto non cambia da sé il sistema immunitario (almeno non in modo programmabile).